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Questa Segreteria Regionale pone all’attenzione della S.V. il dato relativo alla presenza numerica effettiva  dei detenuti in conta alla Casa Circondariale di Matera: da una capienza regolamentare di 128 posti si è giunti  ad una presenza effettiva di 140 detenuti.

Numeri questi che nel panorama degli Istituti  Italiani fanno sorridere ma che in un Istituto penitenziario strutturato come quello di Matera sono numeri importanti  che rendono difficoltosa la gestione,  dovendo il Personale di Polizia Penitenziaria, già carente e che svolge il turno su tre quadranti per tutto l’anno,  garantire insieme a tutte le attività fondamentali del trattamento anche la tutela degli stessi detenuti che spesso dichiarano spontaneamente disagi personali con gli altri ristretti.

La casa circondariale di Matera a gennaio c.a. ha subìto una trasformazione sostanziale nella destinazione di un reparto detentivo strutturato su due livelli prima destinato alla sezione reclusione, adesso destinato alla categoria dei  protetti promiscui su un livello e alla categoria dei protetti a riprovazione sociale sull’altro.

I reparti destinati attualmente ad accogliere i detenuti comuni imputati e condannati, sono il  reparto circondariale (su due livelli), il reparto di reclusione (solo un livello) e la sezione c.d. Accoglienza che consta solo di 4 stanze.. 

Il reale sovraffollamento grava proprio nelle sezioni destinate ai detenuti comuni giudicabili e condannati, poiché se si considera che la capienza regolamentare di tali reparti è di 59 detenuti rispetto al dato reale che è di 90 presenti, si può meglio comprendere quali siano le difficoltà che il personale di Polizia Penitenziaria è tenuto ad affrontare ogni volta che sopraggiungono detenuti comuni provenienti da altri Istituti per assegnazioni, non avendo di fatto neanche la disponibilità dei posti letto nelle sezioni idonee a questa tipologia di detenuti.

Se si pensa anche alle situazioni più disparate che rendono necessario l’allontanamento precauzionale di alcuni ristretti al fine di tutelare l’incolumità degli stessi e la sicurezza dell’Istituto, si può meglio comprendere quale sia la difficoltà in cui il personale di Polizia Penitenziaria si imbatte nel dover trovare una idonea allocazione per i detenuti comuni.

 Si rappresenta inoltre che la sezione c.d. “Accoglienza” che fino a qualche mese fa ospitava detenuti provenienti dalla libertà in attesa di convalida dell’arresto, detenuti sottoposti a sanzione disciplinare, detenuti art. 21 e detenuti con problematiche particolari è ormai colma sia di detenuti c.d. Art. 21 sia di detenuti condannati e giudicabili che invece dovrebbero essere allocati nelle sezioni a loro destinate.

Ultimo e non meno importante è che in questa situazione non sarebbe possibile isolare per motivi sanitari nessun ristretto mettendo a  rischio l’ intera popolazione detenuta.

Si chiede uno sfollamento di detenuti comuni per rendere ottimale la gestione dei reparti ad essi adibiti al fine di garantire anche un vivibile e sereno ambiente lavorativo che nell’ultimo periodo è diventato a rischio  giorno dopo giorno.

In attesa si porgono distinti saluti.

 f.to Lucio LAMAGNA - Segretario regionale

 

 

 

                                                                        

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